Don DeLillo – Punto Omega | Libri aperti

Copertina Punto Omega“La vita vera  non si può ridurre a parole dette o scritte, nessuno può farlo, mai. La vita vera si svolge quando siamo soli, quando pensiamo, percepiamo, persi nei ricordi, trasognati eppure presenti a noi stessi, gli istanti submicroscopici. Questo Elster lo disse diverse volte, in modi diversi. Diceva che la sua vita avveniva quando stava seduto a fissare una parete bianca, pensando alla cena.”

Don DeLillo, compie con Punto Omega una riflessione sul senso del tempo, sul tempo che riempie o svuota la vita. Difficilmente definibile romanzo, così come è altrettanto difficile definirlo racconto lungo, Punto Omega è comunque narrazione nel senso più letterario del termine, ossia quello strumento che permette attraverso un linguaggio di “far conoscere qualcosa raccontandola”. Il titolo del libro, fa riferimento al concetto elaborato dallo scienziato francese Teilhard de Chardin e rappresenta il punto di arrivo del processo evolutivo, il livello maggiore di coscienza verso cui tende l’universo.

Partendo da questa base fondamentalmente metafisica, DeLillo struttura la sua narrazione in tre parti, nella prima ci troviamo davanti a un uomo che osserva da tutte le prospettive possibili la videoinstallazione dell’artista Douglas Gordon (24 Hour Psycho), in cui viene proiettato Psycho di Hitchcock a una velocità di due frame al secondo, facendo così in modo che il film duri 24 ore. Tempo e spazio in questa prima parte sono dilatati, rallentati ed espropriati dai loro normali riferimenti, è proprio questo sfibramento che permette all’uomo di cogliere tutto quello che viene proiettato, così ogni dettaglio, ogni istante può essere registrato dai suoi occhi.

“E’ tutto incastrato, le ore i minuti, parole e numeri ovunque, così diceva, le stazioni ferroviarie, gli itinerari degli autobus, i tassametri, le telecamere di sorveglianza. Tutto ruota intorno al tempo, tempo cretino, tempo inferiore (…)”

La seconda parte si apre con i due protagonisti, che apparsi brevemente nella parte precedente animano la sezione più corposa di Punto Omega. I due sono un vecchio intellettuale di nome Elster, ex consulente del Pentagono e un giovane regista, Jim, che vuole fare un film su di lui, senza trama, senza effetti speciali, soltanto il vecchio e basta. Nella cornice del deserto californiano i due si immergono in discorsi sul tempo e sul senso dell’agire dell’essere umano. Gli equilibri si rompono, quando arriva Jessie, figlia di Elster, che convoglia su di lei le attenzioni del padre e gli occhi di Jim. A un certo punto però Jessie scompare, vengono avvertite le autorità e iniziano le ricerche nel deserto arso e infuocato.

La terza parte, è un salto indietro, ci si ritrova nella sala dov’è proiettato in maniera rallentata il film di Hitchcock e ritroviamo lo stesso uomo che ancora lì assiste alla videoinstallazione. La lentezza viene rotta dall’arrivo di una donna, che inizia a parlare con lui e che sembra infondere la speranza di una possibile relazione tra i due.

Per Libri Aperti, Punto Omega non può non essere presente sul vostro scaffale, vi perdereste un romanzo profondo sul tempo e sulla coscienza, che impone una riflessione acuta sul modo di vivere il mondo e le relazioni.

Don DeLillo – Punto Omega – Einaudi                                                                                                 pagg.124, €18,50

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